(Traduzione dell'articolo di Ignacio Escolar, 20 maggio 2011)
- E' falso che facciano solo proteste e nessuna proposta. Le proposte sono nel loro sito web, e sono più concrete di alcuni programmi elettorali.
- E' falso che siano contro i politici. Quello che chiedono sono politici responsabili che non siano contro la società e che non utilizzino tutte le istituzioni per i propri interessi personali.
- E' falso che rifiutino la democrazia. Quello che chiedono è più democrazia, e che la sovranità risieda nel popolo, non nei mercati né nei banchieri.
- E' falso che non credano nel voto. Per questo esigono una riforma elettorale, perché qualsiasi voto di qualunque cittadino valga uguale.
- E' falso che siano degli antisistema. Antisistema sono la corruzione, l'ingiustizia o l'impunità. Questa democrazia che rivendicano fin dall'inizio è per caso contraria al sistema attuale?
- E' falso che siano violenti. Non ci sono quasi stati incidenti, nonostante le tantissime persone presenti.
- E' falso che siano apolitici. E' un movimento antipartitico, e non è la stessa cosa.
- E' falso che siano solo giovani. Ci sono molti giovani in quelle piazze: giovani che già non potranno essere dequalificati come “ninis” (“ni estudiar ni trabajar”, che non studiano e non lavorano, corrisponde più o meno al nostro “bamboccioni”, ndr) o “conformisti”. Però ci sono anche cittadini di ogni età.
- E' falso che chiedano l'astensione. Quello che chiedono è il voto responsabile: un'audacia “contro la libertà”, secondo il criterio della Giunta Elettorale di Madrid.
- E soprattutto è falso che tutto questo finirà domenica, dopo il voto. Perché la democrazia non consiste nel votare e zittirsi. Perché lunedì, quando queste elezioni saranno finite, il Maggio del 2011 continuerà.
Mi sembra che questo articolo sia una semplificazione eccessiva. Sicuramente la maggioranza delle persone che sono scese in piazza chiede riforme e una democrazia reale, la chiamata contro la crisi, la classe politica e i banchieri è stata capace di scuotere un'enorme fetta di popolazione e portarla in piazza. Però proprio dovuto alla generalità della consegna il movimento del 15m è molto più ampio, e non si può ignorare l'esistenza di un'importante componente anticapitalista al suo interno, che considera che la crisi sia solo la punta dell'iceberg di un sistema che non accetta,che non crede nel voto nè nella riforma elettorale, così come in una politica riformista che finirebbe per legittimare ulteriormente un sistema che si ripudia. Che la maggioranza della gente in piazza si riconosca in democracia real ya è un dato di fatto, però non si può ignorare che una grande parte non si riconosca in questa consegna nè in alcuni punti chiave di questo decalogo.
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